(Km: 17. Dislivello: 700 m)

A Stans, accanto alla monumentale chiesa di San Pietro, ci confrontiamo con un altro mito della storia svizzera: Arnoldo da Winkelried. La statua lo ritrae con il petto trafitto dalle lance: si era infatti sacrificato per creare una breccia nel fronte avversario. Sopra di lui un soldato brandisce il Morgenstern per avanzare tra le linee nemiche.

 

 

 

 

Eccoci pronti per un’infilata di prati e boschi all’ombra dello Stanserhorn, il corno di Stans. Due le cappelle interessanti a Wisserlen, bucolica frazione di Kerns. Una a Mei, con notevoli ex voto, è dedicata alla Vergine. L’altra è dedicata a santa Caterina d’Alessandria e si trova vicino alla forca dove un tempo venivano giustiziati i condannati.

 

 

 

 

Ancora si parla di morte poco più in là, nella cappella di sant’Antonio eremita ad Halten, dove una danza macabra accoglie il fedele rammentandogli la caducità della vita.

 

 

 

 

 

 

Le cappelle disseminate nei campi, quasi a fecondare la terra di spiritualità, ci preparano ad una straordinaria visione: la chiesa di san Nicola di Myra nell’omonimo paese, frazione di Kerns. Gli spettacolari affreschi trecenteschi del coro ne fanno uno dei tesori d’arte sacra in Svizzera. 26 riquadri narrano la vita di Gesù, altri 13 raccontano vita e miracoli di san Nicola.

 

 

 

 

Ci infiliamo nella forra dove ammiriamo con stupore le eleganti linee della Möslikapelle, eremo edificato nel 1484 per ospitare fra Ulrico, discepolo di san Nicolao della Flüe. Poi si attraversa il fiume ed eccoci al praticello del Ranft. La cappella inferiore è sontuosa e contrasta con l’estrema semplicità dell’eremo, poco sopra, dove san Nicolao viveva in umiltà e preghiera.

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