(Km: 17,5. Dislivello: 600m)

 

Eccoci ancora ad Einsiedeln. È come il punto centrale di una corsa a stella: da qui si parte e si arriva e la Madonna è anche la stella che guida il nostro peregrinare. Lasciamoci stupire dall’interno della chiesa, dall’impianto barocco e dalle prodigiose decorazioni rococò. Migliaia di pellegrini vengono oggi a posare i loro piedi dove un tempo l’eremita aveva cercato silenzio ed essenzialità.

 

 

 

 

Un saliscendi impegnativo per le gambe ci porta sulla collina di Sankt Jost, l’eremita san Giudoco, vissuto in Normandia. Fu anche lui pellegrino e ben conosce il mal di gambe. Va invocato per i problemi agli arti inferiori, è l’alter ego maschile di santa Idda. Di lei va ricordato l’altare del precedente pellegrinaggio sotto al quale infilare i piedi, di lui restano tracce a Walberg presso Bonn, dove sembra che le sue gambe siano conservate come reliquia.

 

 

 

Sulle alture di Menzingen in zona detta Gubel, eccoci al convento delle suore cappuccine dedicato a Maria Ausiliatrice (Maria Hilf). Il convento sorge su una cappella a ricordo della battaglia del 1531, l’ultima delle guerre di Kappel, le cosiddette guerre della minestra. I cattolici dei cantoni primitivi avevano il latte, i protestanti della pianura il pane. Li condivisero e assieme mangiarono la zuppa.

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