Così, un po’ per gioco, ho provato a ritornare con la memoria ai molti pellegrinaggi vissuti.

Ho chiuso gli occhi e ho sognato. Subito mi sono venuti alla mente i ricordi più piacevoli e allora ne ho scelti 10. Ma visto che il mondo non è fatto solo di cose belle e che per godere queste fino in fondo bisogna anche fare esperienza negative, ho cercato di ritrovare anche i momenti difficili. E ne ho selezionati anche qui una decina.

Ecco quindi la mia personale classifica, fatta di 10 top e di 10 flop.

I 10 top

  • Il luminoso mattino del 27 maggio sull’Ebenalp, nel Canton Appenzello, quando un angolo di Paradiso era sceso sulla Terra. Pellegrinaggio n. 14, 2001
  • Il soffitto del santuario Nostra Signora di Hergiswald: 324 tavole in legno dipinte con immagini simbolo della Madonna. Pellegrinaggio n. 21, 2008
  • Il volto e la disponibilità delle persone che ci hanno accolto nei luoghi di culto. Penso ai molti religiosi, ma scelgo la partenza da Lommis (TG), con le campane della parrocchiale che suonavano a festa per noi. Pellegrinaggio n. 9, 1996
  • Il “Signore delle Cime” cantato sulla Berra, al termine di un’avventurosa salita e mentre scendevano deboli fiocchi di neve. Pellegrinaggio n. 2, 1989
  • Il San Cristoforo gigante affrescato sulla parete della chiesa di sant’Eusebio a Briegels. Patrono dei viandanti, ha vegliato anche sul nostro cammino! Pellegrinaggio n. 6, 1993
  • La salita verso il Pass da Costainas (2251 m s.l.m.) attraverso la foresta di Tamagur. Un idillio della natura. Pellegrinaggio n. 7, 1994
  • La statua della Madonna di Niederrickenbach. Ce l’ho solo in cartolina, perché non abbiamo potuto visitare la chiesa in restauro. Ma giuro che un giorno torno lassù per guardarla dal vivo! Pellegrinaggio n. 4, 1991
  • Le chiacchierate durante il cammino, con chi si conosce da anni o con chi magari si incontra solo in occasione dei pellegrinaggi. Succede indistintamente tutti gli anni!
  • I ciliegi in fiore sul tenero verde dell’erba novella, segnale della primavera che batte alle porte. È successo varie volte, ma il ricordo più remoto mi fa ritornare alle pendici del Giura, durante il pellegrinaggio n. 3, 1990
  • Il “Vergin dolcissima” cantato tra le pareti della chiesa della Maigrauge. Un tuffo nella storia. Dagli stalli in legno dove eravamo seduti, vecchi di 7 secoli, le invocazioni che salgono riecheggiano tra mura vecchie di 8 secoli. Indescrivibile. Pellegrinaggio n. 22, 2009

I 10 flop

  • La pioggia battente e il fango dell’Alsazia. Pellegrinaggio n. 5, 1992
  • Le levatacce. Per il terzo pellegrinaggio (1990) siamo partiti da Massagno alle 4.30 del mattino. Il sabato mattina del pellegrinaggio n. 14 (2001), la sveglia a Schwende è suonata alle 5.45
  • La giornata trascorsa a dormire sul pulmann, complice l’influenza e la stanchezza accumulata il giorno precedente. Da Weesen a Wattwil, pellegrinaggio n. 16, 2003
  • La cena frugale a base di minestra d’orzo consumata all’abbazia di Hauterive dopo un cammino di 25 kilometri. Pellegrinaggio n. 2, 1989
  • L’ora trascorsa nelle campagne della Foresta Nera ad aspettare il bus che ci portava a colazione. Era una mattinata scura e nebbiosa come poche. Pellegrinaggio n. 12, 1999
  • I lunghissimi viaggi in bus da e per la Francia. Pellegrinaggi n. 5 (1992) e n. 8 (1995)
  • La nebbia sul Mottarone, da tagliare con un coltello. Pellegrinaggio n. 13, 2000
  • Il tratto di pianura tra Brunnen e Svitto, durante il primo pellegrinaggio (1988). Un incubo! Scesi dal battello a Bunnen credevamo di essere quasi arrivati alla meta…
  • Il cane che, sul “Sentiero degli Svevi”, non ha trovato di meglio che addentarmi un polpaccio. Pellegrinaggio n. 9, 1996
  • I 100 scalini che portavano al convento di Hermetschwil, dopo 25 km di pianura. Ancora adesso, al solo pensiero mi si induriscono le gambe! Pellegrinaggio n. 11, 1998

Maurizio Cattaneo, 2009

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