Nel canton Vallese all’antica abbazia di St-Maurice

Pellegrinaggio numero 25

Il fiume Rodano si è fatto strada incidendo le montagne. Scende dalle Alpi, raccoglie le acque che provengono da Nord e da Sud e scava un solco naturale che collega i due versanti. Lungo il suo fondovalle sono passati militari, pellegrini, commercianti e viaggiatori. Vallese è il nome che è stato dato alla valle che ha formato prima di affidare le acque al Lago Lemano.

Scenderemo il Vallese di città in città, scrutando le tracce di chi ha vissuto la fede in Gesù Cristo e chissà se, dopo aver raccolto il testimone dalle loro mani, sapremo a nostra volta trasmetterlo.

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PRIMO GIORNO: DA SIERRE A SION

(Km: 18. Dislivello: 400 m. Mezzo ausiliare: bus)

 

Appoggiato alla montagna sopra Sierre, circondato dai vigneti,  sta il monastero Notre-Dame de Géronde. Qui già nel 500 venne costruita una chiesa e molte delle grandi famiglie spirituali hanno vissuto in questo luogo. Ora ci stanno le suore bernardine di Collombey, legate alla famiglia cistercense.

 

 

A Granges prendiamo il “Chemin du vignoble”: ci tuffiamo nella vigna tra scalinate e muri a secco. I sentieri a strapiombo sono disegnati nelle sassose pareti e sotto di noi il Rodano imbrigliato fende la pianura come una spada. Per buona parte del percorso siamo affiancati da una “bisse”, il canale d’irrigazione che distribuisce l’acqua in questa che è la zona più arida di tutta la Svizzera.

 

 

La preziosa acqua è conservata anche nelle viscere della roccia: a Saint-Léonard c’è il lago sotterraneo accessibile più grande d’Europa. Anche in questa località la vigna è dappertutto e quando le piante sono senza foglie, i pendii sono pennellati del colore della terra. Se dal cielo scende poca acqua, in terra non è certo il vino che manca.

 

 

Due colline interrompono a Sion la piana del fondovalle;
le hanno chiamate Tourbillon e Valère. In cima a quest’ultima sta una chiesa fortificata, ora basilica. Ha ancora il tramezzo, elemento architettonico progressivamente eliminato dopo il concilio di Trento. Ha anche l’organo più antico al mondo ancora funzionante, incastonato a nido di rondine sulla parete di fondo. E in città si trova la più antica iscrizione cristiana della Svizzera: un monogramma di Cristo dell’anno 337.

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SECONDO GIORNO: DA MARTIGNY A SAINT-MAURICE

(Km: 18. Dislivello: 50 m)

A Martigny il Reno alza il gomito, forse ubriacato dalla troppa vigna, e punta verso ovest. Gli abitanti del posto si chiamano Octoduriens, dal nome latino della città dove giunge la strada del passo del Gran San Bernardo. E ai tempi dei romani qui risiedeva san Teodulo, primo vescovo del Vallese e patrono dei vignaioli vallesani. La chiesa parrocchiale Notre-Dame de la Visitation fu in origine, con buona probabilità, la sua cattedrale.

 

 

Vernayaz è un comune appena centenario, essendo stato creato dopo la bonifica della piana del  Rodano. Qui prosperano gli alberi da frutta e da qui passa la via Francigena, itinerario che dal Medioevo porta i pellegrini da Canterbury a Roma.

 

 

 

A Vérolliez sono stati uccisi, attorno al 286, i soldati romani della legione tebana, guidati da Maurizio. Divennero martiri per non aver voluto eseguire ordini in contrasto con il loro credo. A loro è attribuita questa testimonianza di fede nel Cristo: “Lui ci ha fatto passare dal niente alla vita”. Dopo circa cent’anni il vescovo Teodulo fece trasferire le loro ossa a pochi chilometri di distanza, dove la valle si stringe.

 

Sul sepolcro dei martiri, testimoni della fede, venne eretto prima un santuario poi, nel 515, un monastero, cui succedette una comunità di canonici che ancor oggi segue la regola di sant’Agostino. La località prese il nome di Saint-Maurice ed è ancora ai nostri giorni il più vecchio monastero del Nord Europa dove la vita religiosa scorre senza soluzione di continuità.

 

 

L’abbazia conserva il tesoro più importante della Svizzera, segno di una venerazione che risale ai primi anni del cristianesimo, e un ambone carolingio raffigurante la croce, albero della vita. Molto simile a quello che si trova a Romainmôtier… un incentivo per andare presto a vederlo?

 

 

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