Da Coira a Mels per la Signorìa grigionese

Pellegrinaggio n. 29

L’acqua porta la vita alla gente. I monasteri portano la vita allo spirito. Lungo il Reno, corso d’acqua che attraversa la nostra nazione, sono fioriti nel Medioevo grandi monasteri. Disentis vicino alle sue sorgenti, Mehrerau dove il Reno va a baciare il lago di Costanza, Reichenau dove lo lascia dopo un lungo amplesso. Tutti luoghi già visitati gli scorsi anni. Ne mancava uno: Pfäfers, che si trova dove il Reno, dopo la veemente corsa iniziale, trova la tranquillità della pianura.

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PRIMO GIORNO: DA COIRA A BAD RAGAZ

(Km: 20. Dislivello: 100 m, mezzo ausiliario: bus)

Sulle alture di Coira, come punto luminoso che indica la strada, sta la chiesa di san Lucio, vescovo e patrono della città più vecchia della Svizzera, che qui subì il martirio agli albori della cristianità. Forse non è un caso, ma è in un posto oscuro e nascosto che troviamo questo santo tedoforo. Le sue reliquie riposano in una notevole cripta ad anello risalente addirittura ai tempi di Carlo Magno.

Coira è stato solo uno stuzzichino. Il percorso pedestre inizia da Zizers, nel cosiddetto “Castello inferiore”, costruito dalla famiglia von Salis. Quel “von”, particella nobiliare, dice che siamo in terre dove vissero e dominarono famiglie nobili. Col tempo questa casa è diventata segno di misericordia: prima dimora di religiosi, poi casa per anziani. Ma i nobili non l’hanno dimenticata; qui visse per quasi 30 anni l’ultima imperatrice d’Austria, la serva di Dio Zita di Borbone.

I nobili, dicevamo sopra. Non è un caso che questa terra venga chiamata la Signorìa grigionese. Nell’ampio fondovalle si incontrano castelli e dimore signorili. Ma è anche terra di vigna: le alte montagne tengono lontani i freddi venti del Nord e il favonio galoppa a riscaldare la pianura. Attraversiamo i coltivi della scuola agricola cantonale ammirando distese di fragole, piante di noci numerate, alberi da frutta, serre di rose.

Da tutta questa bucolica natura ecco spuntare, sul pendio della montagna, una bionda bambina con le treccine. È Heidi. Ci troviamo a Maienfeld, dove Johanna Spyri ha vissuto e dove ha ambientato la storia del personaggio svizzero forse più conosciuto al mondo dopo Roger Federer. I locali promotori del turismo hanno saputo sfruttare con perizia questa mucca dalle mammelle d’oro.

La piacevole camminata nella pianura grigionese del Reno termina… fuori cantone. Eccoci a Bad Ragaz, canton San Gallo, nella chiesa di san Leonardo. Una chiesa di storia e d’arte. Nel portico un memoriale ricorda la battaglia medievale di Ragaz, alla quale partecipò come portabandiera san Nicolao della Flüe. Nel coro troviamo notevoli affreschi di fine Medioevo: ad accompagnare Gesù e Maria ci sono santi ausiliatori, apostoli, profeti, evangelisti ed angeli musicanti.

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SECONDO GIORNO: DA MELS A PFÄFERS

(Km: 16. Dislivello: 550 m)

Un convento in mezzo al paese. È quello dei frati cappuccini di Mels, nel canton San Gallo, lungo la piana del Reno. Di solito i cappuccini vanno a cercare silenzio e contemplazione (ricordate il Bigorio, prima fondazione dell’ordine in Svizzera?) qui invece, insediatisi a metà del Seicento, si sono frammisti alla gente e ancora oggi portano la Parola nel villaggio con la testimonianza della loro vita.

 

 

 

 

Adagiata su un pianoro lungo il fianco della montagna sta la cappella di sant’Antonio a Butz. Guardandola dal basso la ammiri per la sua posizione; entrandovi sei stupito dagli affreschi di metà Novecento. Si tratta di arte moderna, dove la rappresentazione della storia sacra si incontra e si scontra con il dramma e le tensioni dell’uomo che la dipinge. Così è per il purgatorio, dipinto nell’abside dall’artista Ferdinand Gehr.

 

A Wangs, dove parte la funivia per il Pizol, c’è l’Istituto Sancta Maria, un collegio per ragazzi retto dalla Fraternità di San Pio X. Si è insediato in un edificio in legno fatto costruire dal parroco erborista Künzle, già curato di questo paesotto tra il 1909 e il 1920 e sepolto nel locale cimitero.
Fu un grande diffusore della medicina naturale.

 

Grossa è la sorpresa quando da Bad Ragaz si guarda verso l’alto. Dove si intravede il profilo della Val Tamina spicca la statua del Cristo Redentore che abbraccia il mondo, che sembra quasi di aver fatto un esercizio di teletrasporto e di trovarsi tutto d’un colpo sul Corcovado di Rio de Janeiro. Si tratta proprio di una copia della statua brasileira, messa lì provvisoria ma che il volere della gente ha fatto diventare definitiva.

 

 

 

 

 

Eccoci finalmente all’ex abbazia benedettina di Pfäfers, sul monte di san Pirmino. Un’abbazia che venne soppressa a metà Ottocento e che da allora ospita una clinica. Resta però l’imponente chiesa barocca impreziosita da sgargianti stucchi, preziosi marmi, luminosi affreschi realizzati da magistri ticinesi. Nel Medioevo il monastero si occupò anche di sfruttare la sorgente termale, scoperta nella sottostante valle della Tamina. Sarebbe un sollievo, non solo dello spirito ma anche del corpo, terminare lì il pellegrinaggio.

 

P.S. A proposito di monasteri lungo il Reno… alla collezione manca Rheinau!

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