Nei luoghi di san Francesco di Sales

Pellegrinaggio n. 8

Eccoci di nuovo in Francia: dopo l’Alsazia ci aspetta l’Alta Savoia, dove cammineremo sulle tracce di san Francesco di Sales, patrono degli scrittori. Francesco fu uomo conosciuto per la sua bontà d’animo; “Se sbaglio, voglio sbagliare piuttosto per troppa bontà che per troppo rigore”. La prima parte dell’itinerario si snoda nell’alta valle dell’Arve, fiume che incontrerà il Rodano appena questi lascia il Lago Lemano. Nella seconda parte ci spostiamo di 50 chilometri ad Ovest, per salire sulle colline che dominano la riva francese del Lemano.

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Primo giorno: da Les Houches al Plateau d’Assy

(Km: 14,6. Dislivello: 700m)

Per raggiungere la Francia dall’Italia si deve passare attraverso un traforo scavato sotto il massiccio del Monte Bianco. Si sbuca a Chamonix e dopo pochi chilometri eccoci a Les Houches, dove una monumentale e inquietante statua in cemento armato di Cristo Re, alta 25 metri, innalza lo sguardo verso il Monte Bianco, la montagna più alta d’Europa.

 

 

 

 

 

 

L’itinerario pedestre si snoda sul fianco destro della valle dell’Arve, tra boschi, villaggi e case di vacanza, corteggiando la quota dei 1000 metri di altitudine. Scendiamo sul fondovalle per raggiungere Servoz, dove c’è una chiesa dedicata a san Lupo, vescovo di Troyes nei primi anni del cristianesimo.

 

 

 

 

 

Il nostro saliscendi tra terrazzo alluvionale e fondovalle ci porta ad ammirare la grandezza della natura ma anche l’insipienza dell’uomo, che l’ha sfregiata con sproporzionati villaggi di vacanza.

Da Servoz un’impegnativa salita ci porta al Lac Vert, di nome e di fatto, che troviamo però imbiancato.

 

 

 

 

 

Eccoci finalmente al Plateau d’Assy dove un tempo si trovavano sanatori per i malati di tubercolosi. Oggi ammiriamo la cappella di Notre-Dame-de-Toute-Grâce, considerata la chiave di volta per il rinnovamento dell’arte sacra nel ventesimo secolo. La facciata è un mosaico di Fernand Léger. All’interno si trovano opere di altri artisti immensi, tre su tutti: Georges Rouault, Henry Matisse, Marc Chagall. Una meraviglia creata dall’uomo che può rivaleggiare con il Monte Bianco, meraviglia creata da Dio che si contempla da quassù.

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Secondo giorno: Da Vozerier ai Monts Voirons

(Km: 10,4. Dislivello: 650 m, mezzo ausiliario: bus)

Dove l’Arve ha trovato la quiete della pianura sta il villaggio di Vozerier. Da qui un tranquillo sentiero ci porta a La Roche-sur-Foron. Nel mezzo dell’itinerario sostiamo alla cappella della Bénite Fontaine voluta da san Francesco di Sales, allora vescovo di Ginevra, accanto ad una sorgente d’acqua miracolosa. Una Lourdes in miniatura, meta di pellegrinaggi da tutta la Savoia.

Nell’Ottocento il santuario è stato ricostruito in stile neogotico.

Con un viaggio in bus di una ventina di chilometri raggiungiamo il Col de Saxel, a quota 943, dove piccoli villaggi si nascondono tra i boschi. Sotto c’è la pianura del Chablais ginevrino, territorio che costeggia il Lago Lemano tra le città di Ginevra e Thonon-Les-Bains. A Saxel, comune che si trova qualche metro sotto al colle, la chiesa è stata costruita su uno sperone roccioso.

 

Dal colle parte il breve cammino che ci porta, in 5 chilometri d’ascesa, verso il monastero Notre-Dame de la Gloire-Dieu, dove vivono le suore della congregazione Petites Soeurs de Bethléhém. È stato fondato nel 1967, sul culmine della montagna che domina il Lemano, dove san Francesco di Sales amava raggiungere un gruppo di eremiti.

 

 

Qui vengono ospitate le postulanti della congregazione per i loro anni di noviziato; il viso raggiante della suora che incontriamo ci rivela il suo colloquio quotidiano con Dio. Per la preghiera indossano una veste bianca e immacolata, come vestito di bianco è l’omonimo monte, che si contempla da quassù e che ha accompagnato i nostri passi sulle strade dell’Alta Savoia.

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