A Disentis lungo i sentieri della Surselva

Pellegrinaggio numero 6

Nel blu dipinto di blu.
Si cammina lungo la valle del Reno di Medels, dove le gole nascondono a tratti il selvaggio scorrere del fiume, dall’immenso blu. Si sosta tra boschi e paesi di una regione che ti invita a guardare verso l’alto, verso le cime delle montagne e più in su, dove il cielo è di un intenso blu. Si ammirano gli affreschi del maestro di Waltensburg, pittore che ha raccontato la storia della salvezza sullo sfondo di un profondo blu.

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PRIMO GIORNO: DA RÄZUNS A BRIGELS

(Km: 19. Dislivello: 700 m. Mezzi ausiliari: treno)

Le pareti della chiesa di San Giorgio a Rhäzuns parlano al visitatore. Nel Trecento due maestri l’hanno affrescata, riempiendo ogni spazio con le immagini. Il maestro di Waltensburg ha raccontato la leggenda di san Giorgio e la sua lotta con il drago, simbolo del peccato. Il maestro di Rhäzuns ha narrato, dipingendole, 60 scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Una ricchezza di immagini che ti sconvolge tanto che gli occhi, dopo un po’, vanno a cercare riposo nell’intenso blu degli sfondi.

 

 

 

Le gole della Ruinaulta vengono chiamate anche il Gran Canyon svizzero. Sono state scavate dal fiume Reno nella roccia calcarea scivolata a valle 14’000 anni fa, durante un’enorme frana. Hanno pareti impressionanti, alte fino a 400 metri, nelle quali si infila la ferrovia retica. Dei sentieri raggiungono il fondovalle, che offre scorci paesaggistici da lasciare col fiato sospeso.

 

 

 

 

A Waltensburg, che in romancio fa Vourz perché qui si parla questo idioma, si va soprattutto per vedere gli affreschi del maestro, che già campeggiano sulla parete esterna. Impressionante il ciclo della Passione, con una Crocefissione di grande qualità pittorica. Caratteristici i santi locali, Lucio e Florino. Particolare il martirio di san Sebastiano. Originale il sant’Antonio eremita (opera di un altro artista), tentato da una donna cornuta.

 

 

 

Tra gli affreschi della chiesa di sant’Eusebio a Brigels due catturano la nostra attenzione. Fuori sta un enorme san Cristoforo, che si può scorgere da molto lontano. Fu fatto così grande perché il poter ottenere, in punto di morte, una benedizione dal santo che traghettò il Signore, era un bel viatico per il trapasso. Dentro sta un’adorazione dei Magi ricca di particolari, inserita in un ampio paesaggio con cavalieri, contadini, città fortificate, uomini a mensa. Opera della bottega dei Seregnesi, è datata 1451.

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SECONDO GIORNO: DA BRIGELS A DISENTIS

Km: 19. Dislivello: 500 m. Mezzi ausiliari: pullman.

A Trun si fecero i Grigioni. Nel 1424, all’ombra dell’acero che ancor oggi vive nel legno dei suoi discendenti, l’abate di Disentis, i signori di Mesolcina, di Rhäzüns, della Valdireno e gli uomini liberi di Laax, prestarono giuramento. “Vogliamo restare fedeli confederati finché dureranno i monti e le valli.” Trun divenne sede del tribunale e della Dieta della Lega.

Sopra il villaggio c’è il bel santuario della Madonna della luce (Nossaduna dalla Glisch).

 

 

 

La cappella di sant’Agata (Sontga Gada) a Disentis è appena fuori dal paese e sta come una pennellata di colore di fronte all’imponente affresco del monastero benedettino. Anche in essa lavorarono i Seregnesi, lasciando un’Epifania analoga a quella di Brigels, una Madonna della Misericordia che tiene i fedeli dentro il suo manto, l’incoronazione di Maria e altri ritratti di santi.

 

 

 

 

Disentis, Pfäfers e Mustair sono i grandi monasteri che, già ai tempi di Carlo Magno, vegliavano sui passi alpini della Rezia occidentale. Ecco perché, gratta gratta, si scoprono tracce dell’epoca carolingia. A Disentis si possono vedere le fondamenta della chiesa biabsidata dedicata a san Pietro, del IX secolo, di tipologia simile all’omonima di Sureggio. Il primo abate benedettino di Disentis fu eletto nell’ottavo secolo. Ora il monastero o Cadi (casa di Dio) ospita una cinquantina di monaci, una scuola e varie attività artigianali come falegnameria, stamperia, sartoria eccetera.

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