Neuenkirch – Beromünster. Attorno al lago di Sempach.

Pellegrinaggio numero  17

Nel mezzo dell’Altopiano, non lontano da Lucerna, c’è un lago tranquillo, pacato. Si è adagiato tra le colline e sulle sue sponde sono venuti a sorgere ridenti villaggi. Difficile immaginare che questo luogo bucolico fu teatro di guerra e invece… Girando attorno al lago di Sempach incontreremo santi, battaglie, oratori, eroi nazionali e tanta, tanta campagna. Il diciassettesimo pellegrinaggio di Momenti d’Incontro è stato anche il primo guidato spiritualmente dal nuovo parroco di Massagno, don Paolo Solari.

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PRIMO GIORNO: DA NEUENKIRCH A SURSEE

(Km: 21. Dislivello: 400 m)

Neuenkirch si trova a sud del nostro placido lago e in questo villaggio impariamo a conoscere il beato Niklaus Wolf. Nasce qui nel 1756 e fa la vita che è un po’ quella di tutti: lavora nei campi, si occupa degli animali e ha una famiglia numerosa. La sua rettitudine lo porta a diventare membro del Gran Consiglio del Canton Lucerna, ma il suo carisma è ben altro: diventerà guaritore di anime, organizzando gruppi di preghiera, e guaritore di corpi, grazie alle sue doti taumaturgiche.

Abbiamo detto delle doti miracolose del beato Niklaus, ma in questi territori non era il solo. A Ruswil incontriamo la cappella dei santi Ulrico e Afra. Il primo, nato vicino a Zurigo, patrono delle gestanti e con la croce pastorale che guariva dal morso dei cani rabbiosi. La seconda di origini africane e senza particolari patrocini. Quello che però avvicina maggiormente il carisma del nostro beato sono i 14 santi Ausiliatori, invocati in caso di malattie, presenti anch’essi nella cappella di Ruswil.

Scorrazzando nella dolce campagna, eccoci al villaggio di Buttisholz, dove sta il santuario di sant’Ottila. L’occasione per informarci un po’ su questa santa. Visse nel Primo Medioevo, nacque cieca e ritrovò la vista con il battesimo. Ricevette dalla famiglia un castello che poi trasformò in monastero di cui divenne badessa. Trascorse la sua esistenza in Alsazia, terra della quale è ora anche patrona.

Eccoci finalmente arrivati sul lato nord del nostro pacifico lago, nella storica cittadina di Sursee. In cima ad una collinetta troviamo il santuario di Mariazell, dove si possono ammirare tre altari su cui sono raffigurate, sull’esempio di Sacri Monti, scene plastico-teatrali della vita della Madonna.

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SECONDO GIORNO: DA NEUENKIRCH A BEROMÜNSTER

(Km: 20. Dislivello: 350 m, mezzo ausiliario il bus)

Come già nel pellegrinaggio dell’anno precedente, la domenica iniziamo con una partenza fittizia, così da visitare l’abbazia di santa Caterina a Eschenbach. Di questo grande monastero cistercense femminile ci portiamo in ricordo una delle più grandi meridiane della Svizzera, che risale al 1683 e porta sul cartiglio il motto, ripreso anche dalla Regola di san Benedetto: “non tramonti il sole sopra la vostra ira”.

Per la partenza effettiva siamo a Neuenkirch. Questa volta sostiamo davanti al sepolcro del beato Niklaus Wolf, che si trova sotto la parrocchiale di sant’Ulrico. Sulla tomba sta l’epitaffio che è un po’ la cifra stilistica del nostro e che non è altro che una citazione della lettera agli Ebrei: “Il giusto vive della fede”.

E via nuovamente con i santi Ausiliatori. Questa volta li troviamo nel santuario dei santi Gallo e Einbetta (avete letto bene, c’è scritto Einbetta, è un’altra santa alsaziana) ad Adelwil. Ci sono tutti, da Pantaleone ad Acacio, da Eusatchio a Margherita. Forse è dalla loro opera d’intercessione che ha preso esempio il nostro beato guaritore.

Eccoci di nuovo sulle sponde del serafico laghetto di Sempach, nella località che gli ha dato il nome. Saliamo sulle alture e prima visitiamo la chiesa di san Martino, con begli altari lignei a sportelli gotici, poi la cappella della battaglia di Sempach, eretta dove i Confederati sconfissero gli Asburgo e ricoperta di stemmi araldici. Su un’intera parete si può ammirare il dipinto dello scontro, con il valente Winkelried trafitto dalle lance che spiana la strada ai suoi commilitoni.

A Gormund, frazione di Neudorf c’è tempo per una preghiera nel santuario dedicato a Maria della Misericordia “Maria Mitleiden”, dove anche il nostro beato amava rivolgersi a Dio. Nel Cinquecento fu la Madonna, con un soave canto, a suggerire a un contadino di costruire un’edicola dove venerarla.

Terminiamo a Beromünster (il monastero di Bero) dove due edifici sacri sono di fondazione medievale. Situato su un colle c’è il monastero dei canonici, che venne fondato, come dice il nome, da un conte di nome Bero. Nel bel mezzo del borgo sta la pittoresca collegiata di San Michele, splendido edificio che dà il tono al paese antico. Sarebbe bello essere qui nella Settimana Santa, per ammirare la monumentale tela con il racconto della Passione, o il giorno dell’Ascensione, dove si svolge una processione in pompa magna alla quale partecipano anche soldati a cavallo.

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