(Km: 20. Dislivello: 350 m, mezzo ausiliario il bus)

Come già nel pellegrinaggio dell’anno precedente, la domenica iniziamo con una partenza fittizia, così da visitare l’abbazia di santa Caterina a Eschenbach. Di questo grande monastero cistercense femminile ci portiamo in ricordo una delle più grandi meridiane della Svizzera, che risale al 1683 e porta sul cartiglio il motto, ripreso anche dalla Regola di san Benedetto: “non tramonti il sole sopra la vostra ira”.

Per la partenza effettiva siamo a Neuenkirch. Questa volta sostiamo davanti al sepolcro del beato Niklaus Wolf, che si trova sotto la parrocchiale di sant’Ulrico. Sulla tomba sta l’epitaffio che è un po’ la cifra stilistica del nostro e che non è altro che una citazione della lettera agli Ebrei: “Il giusto vive della fede”.

E via nuovamente con i santi Ausiliatori. Questa volta li troviamo nel santuario dei santi Gallo e Einbetta (avete letto bene, c’è scritto Einbetta, è un’altra santa alsaziana) ad Adelwil. Ci sono tutti, da Pantaleone ad Acacio, da Eusatchio a Margherita. Forse è dalla loro opera d’intercessione che ha preso esempio il nostro beato guaritore.

Eccoci di nuovo sulle sponde del serafico laghetto di Sempach, nella località che gli ha dato il nome. Saliamo sulle alture e prima visitiamo la chiesa di san Martino, con begli altari lignei a sportelli gotici, poi la cappella della battaglia di Sempach, eretta dove i Confederati sconfissero gli Asburgo e ricoperta di stemmi araldici. Su un’intera parete si può ammirare il dipinto dello scontro, con il valente Winkelried trafitto dalle lance che spiana la strada ai suoi commilitoni.

A Gormund, frazione di Neudorf c’è tempo per una preghiera nel santuario dedicato a Maria della Misericordia “Maria Mitleiden”, dove anche il nostro beato amava rivolgersi a Dio. Nel Cinquecento fu la Madonna, con un soave canto, a suggerire a un contadino di costruire un’edicola dove venerarla.

Terminiamo a Beromünster (il monastero di Bero) dove due edifici sacri sono di fondazione medievale. Situato su un colle c’è il monastero dei canonici, che venne fondato, come dice il nome, da un conte di nome Bero. Nel bel mezzo del borgo sta la pittoresca collegiata di San Michele, splendido edificio che dà il tono al paese antico. Sarebbe bello essere qui nella Settimana Santa, per ammirare la monumentale tela con il racconto della Passione, o il giorno dell’Ascensione, dove si svolge una processione in pompa magna alla quale partecipano anche soldati a cavallo.

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