(Km: 16. Dislivello: 500 m. Mezzi ausiliari: autobus)

Einsiedeln è nostra sede di tappa per la quarta volta (due volte in arrivo, altre due in partenza), non per niente è il più importante santuario mariano su suolo elvetico. Ci siamo giunti nel primo e nel decimo pellegrinaggio, ci siamo partiti nell’undicesimo e nel ventesimo. Imponente è la chiesa, dove subito colpiscono gli stucchi rosa e le decorazioni rococò. Imponente è il monastero, con i grandiosi corridoi e le ali monumentali. Delicata è la cappella della Madonna Nera, dove da secoli i fedeli pongono le loro gioie e le loro pene nelle mani della Vergine.

 

 

 

Attraverso il passo dell’Haggenegg raggiungiamo Svitto, capitale dell’omonimo cantone. Siamo nel cuore della Svizzera, dalla bandiera degli svittesi è nato il vessillo elvetico. E nel cuore della città ecco due perle: la bianca chiesa parrocchiale di san Martino e, poco discosto, il Kerchel, ossario a due piani. Sotto sta la chiesa, sopra la cappella di san Michele arcangelo, quello che pesa le anime dopo la morte, decorata con sfarzosi dipinti.

 

 

 

Ad Unterschönenbuch, frazione di Ingenbohl, visitiamo il santuario di san Vendelino, pastore scozzese dell’Alto Medioevo. È costruzione elegante, ha un portico che invita ad entrare e un tetto a quattro spioventi.

 

 

 

 

 

 

Dello stesso stampo è la cappella federale di Brunnen, sita sul luogo dove venne stipulato il patto del Morgarten del 1315. C’è chi considera questo il vero atto di fondazione della Confederazione Elvetica.

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