(Km: 17. Dislivello: 250 m)
Se a Ettiswil si fa memoria dell’eucaristia con l’Ostia, corpo di Cristo, a Willisau questo sacramento viene commemorato dal sangue che Nostro Signore versò per noi. Siamo nel 1392 e in seguito alla bestemmia di un giocatore, dal cielo cadono cinque gocce di sangue che il parroco ritaglierà e riporterà nella pisside. Su luogo del miracolo verrà eretta la cappella, poi santuario, del Santissimo Sangue, con la splendida storia della salvezza in immagini che decora il soffitto ligneo.

La minuscola cappella sul Bodenberg, la collina pianeggiante, è dedicata a sant’Apollonia, anch’essa invocata per calmare il mal di denti. I Lucernesi della campagna devono essere particolarmente soggetti a questo acciacco… Poco più avanti, a Grossdietwil, ecco una riproduzione della grotta di Lourdes.

Ad Altbüron la cappella-santuario, dalle dimensioni di una chiesa, dedicata a sant’Antonio di Padova si appoggia su una collina ed è visibile da ogni dove. La sua storia si incrocia con le lotte tra cattolici e riformati che si svolsero in questa regione. Di pregevole fattura sono gli altari e le statue lignee che qui si trovano.

Il borgo di Altbüron presenta altre due particolarità che meritano d’essere menzionate. Una è il bacino dell’acquedotto, ricavato da una galleria ferroviaria, poi abbandonata, che si iniziò a scavare nell’Ottocento. L’altra sono i prati irrigui ideati dai monaci cistercensi: l’acqua del fiume viene deviata sui campi così da formate dei “tappeti d’acqua” e fertilizzare i campi.

Ecco apparire la grande abbazia cistercense di Sankt Urban, che per lunghi anni ha determinato la storia e la vita di questa regione. I monaci purtroppo sono stati scacciati, restano gli edifici conventuali, trasformati in ospedale, e resta l’imponente chiesa. Da ammirare sono soprattutto la cancellata in ferro battuto del coro, gli stalli dei monaci e l’organo con oltre 2500 canne. È in questa abbazia che Niklaus Wolf nel 1832 abbracciò sorella morte. E così chiudiamo il cerchio.
