(Km: 18. Dislivello: 100 m, mezzo ausiliario: battello)

Sulla collina del Wesemlin, a nord di Lucerna, sta il santuario di Nostra Signora, che è anche sede della Provincia svizzera dei frati Cappuccini. Sul parapetto della cantoria sono rappresentati i 17 figli del fondatore del convento. Ci ricordano che san Nicolao, nato nel 1417, fu marito e padre di dieci figli e che a cinquant’anni lasciò i congiunti per ritirarsi a vita eremitica. Anche sua moglie, che portò il peso della famiglia, meriterebbe la causa di beatificazione.

 

 

 

 

Il battello ci porta da Lucerna ad Alpnach, e scivolando sul lago contempliamo la possente mole del Pilatus. Eccoci giunti alla cappella di san Teodulo, dove sta un medaglione raffigurante san Nicolao. Ha in mano una corona di preghiera e scambia un intenso sguardo con il Cristo. È il ritratto di un uomo di robusta vita spirituale: si dice che per lunghi anni si fosse nutrito con la sola Eucarestia.

 

 

 

 

Nell’abbazia della benedettine di sant’Andrea a Sarnen è custodita una statua di Gesù Bambino risalente al 1360 e vegliata da tre moderni Re Magi. Siamo nella capitale del Canton Obwaldo, dove si tramanda che san Nicolao compì un miracolo: grazie alle sue preghiere, riuscì a spegnere l’incendio sviluppatosi nel borgo.

 

 

 

 

Anche la chiesa parrocchiale di Sachseln racconta san Nicolao. Nell’altare sta integrata la sua tomba-reliquario. Poco lontano c’è la tela detta “Ruota di meditazione” sulla quale il santo, analfabeta, meditava e sviluppava la propria sapienza. Custodito in una teca si può vedere il suo semplicissimo saio. Addossati al campanile stanno: da un lato la cappella tombale, prima dimora delle sue spoglie, dall’altro la statua della moglie Dorotea con tre figli.

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