(Km: 17. Dislivello: 200 m, mezzi ausiliari: traghetto e battello)
Qui, a due passi dall’argine del Reno, le suore di santa Chiara vennero a stabilirsi poco dopo la morte di san Francesco, loro ispiratore. La terra umbra dettò al poverello di Assisi il Cantico delle creature; questo piccolo angolo di Paradiso avrebbe forse potuto fare altrettanto.
Prendiamo il traghetto per attraversare il Reno e avvicinarci a Sciaffusa, dove 1000 anni fa i benedettini fondarono un’abbazia. Nel cuore della città resta la chiesa, che racchiude un singolare ciclo d’affreschi ispirato al Credo, un grande chiostro in parte ricostruito e il robusto campanile.
Eccoci alle cascate. Il nostro fiume, fin lì placido, si getta a capofitto tra le rocce, le incoccia schiumando, si traccia zigzagando la strada. Sembra uno sciatore tra i paletti dello slalom. La gente ammira le sue evoluzioni dalle rive e applaude. Lui si ferma solo nell’ampia area d’arrivo, orgoglioso dello spettacolo offerto.
Su un isolotto formatosi nella doppia ansa del Reno, un vero incanto della natura, davanti a noi si staglia l’abbazia di Rheinau. Si può solo contemplare ed essere riconoscenti verso chi ha creato armonia, accompagnando la sinuosità del fiume con eleganti edifici che ne vigilano il cammino.
Percorriamo la via d’acqua in battello fino a Eglisau. Sulle rive ci osservano molti uccelli, le piante che affondano le radici nell’acqua, qualche intrepido bagnante. Eglisau è un borgo che si specchia nel Reno, ha le case alte ed eleganti, con ampio tetto spiovente. È dominato da una chiesa a due piani, con la navata al piano superiore. Probabilmente il pian terreno ogni tanto ospita il fiume Reno quando questi, arrabbiato, decide di uscire dai gangheri.