(Km: 16. Dislivello: 400 m)

La prepositura benedettina di Wislikofen si trova tra boschi e campi. Facile immaginare che quando venne iniziata, poco dopo l’anno Mille, i monaci dovettero dissodare questa regione di gagliarde colline che sovrastano il Reno. Passata in mani laiche ha però mantenuto il suo carattere di monastero e i suoi volumi raccontano ancora la vita spirituale che qui pulsava un tempo.

 

 

 

 

Il triangolare campanile della chiesa di santa Caterina a Klingnau taglia l’orizzonte, così come più in là nubi dense e inquietanti si alzano dalla bocca rotonda della centrale nucleare di Leibstadt. Accanto al paese ecco profilarsi l’oasi naturalistica del lago artificiale formato dall’Aar poco prima di tuffarsi nel Reno. Opere dell’uomo e della natura si affiancano, stridendo.

 

 

 

 

Da Klingnau si sale sull’Achenberg, sulla sella del quale monaci eremiti edificarono, nel Seicento, un santuario sul modello della Santa Casa di Loreto. La dimora di Maria si disegna, come casa che ti accoglie e ti protegge, tra l’ombra dei boschi e il verde dei pascoli.

 

 

 

 

 

Dalle colline si scende su Bad Zurzach, la romana Tanedo, località conosciuta per il ponte sul Reno e per la memoria di santa Verena, qui sepolta.

 

 

Una santa che marcò i primi passi del cristianesimo in Svizzera e che è rappresentata con gli attributi del pettine e della brocca. Modello di carità, utilizzava questi oggetti per curare e nutrire i poveri.

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One Reply to “SECONDO GIORNO: DA WISLIKOFEN A BAD ZURZACH”

  1. Sandro says:

    Come sempre Maurizio sei speciale nei commenti che ci permettono di rivivere momenti di grande intensità.
    Ti proporrei per il GdP, saresti una firma molto letta ed apprezzata, peccato purtroppo che hanno deciso di chiuderlo!

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