(Km: 16. Dislivello: 300 m. Mezzi ausiliari: battello, funivia)
L’eremo di Santa Caterina al Sasso Bàllaro è una sfida alla natura. Come gli uomini abbiano potuto costruire chiesa e monastero nella roccia a picco sul lago, sa di miracolo. Lo scenario è incantevole: gli edifici sembrano incollati alla roccia da mano sapiente, armoniosa. Il lago disegna linee orizzontali, la roccia le riempie di verticalità. I rossi coppi del tetto sposano il grigio della roccia, le arcate disegnate nei portici sono un incantevole loggiato da cui guardare lo spettacolo del lago.
Lago che viene attraversato con un battello, partendo dal pontile dell’eremo di santa Caterina, affiancando le isole Borromee e attraccando a Stresa, da dove parte la funivia che sale sul Mottarone.
Il Mottarone è un grande motto, e per motto si pensi ad una montagna che svetta sola soletta e domina due laghi: il lungo Lago Maggiore e il ristretto Lago d’Orta o Cusio, vero specchio d’acqua in cui possono rimirarsi i monti circostanti. Dalla cima del Mottarone, a 1491 metri sul livello del mare, si dominano le Prealpi e si vede la meta da raggiungere alla fine della tappa: il Lago d’Orta.
E poi si scende giù, lungo i fianchi del Mottarone, per sentieri a volte aspri, a volte dolci, e il dislivello è molto più di 1000 metri, giacché Orta è a quota 295 metri, e le gambe fanno male. E poi su, si sale per il Sacro Monte dedicato a san Francesco, ancora 100 metri di dislivello lungo una dolce e boscosa collina per contemplare le statue e gli affreschi che nelle 20 cappelle narrano la vita del poverello di Assisi.