(Km: 17. Dislivello: 50 m. Mezzi ausiliari: battello)
A scendere da Niederrickenbach sembra di tornare in terra, dopo aver girovagato un po’ per il cielo. Prima di arrivare a Buochs, giova sostare sull’Ennerberg, dove c’è la cappella di Loreto con, all’interno, una copia della Santa Casa. Poi prendere direzione imbarcadero dove ci aspetta il Vierwaldstätterseedampfschiffgesellschaftskapitän.
Il Lago dei Quattro Cantoni sta come una croce in mezzo alla Svizzera. Forse è lui che ha ispirato i Confederati quando decisero di fare la bandiera. Quando lo percorri non riesci ad indovinare il paesaggio che ti aspetta dietro l’angolo. È una sorpresa continua di rocce, paesini, pontili, promontori. Navighiamo fino al Grütli, il mitico praticello dove nel 1291 i tre Cantoni confederati strinsero il patto che fece nascere la Svizzera.
Altro tratto di lago fino a Bauen, amena località lacustre dove, grazie alla protezioni dei monti e al calore del lago, crescono fichi ed olivi. La chiesa è dedicata a santa Ia (proprio così, non c’è errore di stampa) e nel vicino cimitero è sepolto padre Alberik Zwyssig, l’autore del salmo svizzero. Da buoni confederati ci incamminiamo allora lungo la “Via Svizzera”, un itinerario inaugurato nel 1991 per ricordare i 700 anni della Confederazione.
Ancora nel Medioevo, a Seedorf fu fondato un monastero dall’ordine cavalleresco dei Lazzariti. Trovandosi lungo la strada del San Gottardo, dava cura ai malati e ospitava i viandanti. Venne rifondato nel Cinquecento, dalle suore benedettine di Claro. La chiesa è un capolavoro del barocco: un giardino fiorito custodito dagli angeli.