(Km: 17. Dislivello: 700 m, mezzo ausiliario il bus)

Weesen non è il punto di partenza del cammino odierno, se fossimo al Giro di Francia diremmo che è una partenza fittizia. A Weesen si pernotta e ci si rifugia sotto le ali della Madonna (Maria Zurflucht), nel convento delle suore domenicane contemplative. La comunità è attiva nella fabbricazione di ostie e recentemente è stata reintrodotta la vigna. Il pane e il vino, simbolo dell’eucarestia. Un tempo il convento era sulla riva del lago. Dopo l’intervento del nostro amico Escher il lago si è ritirato di 200 metri e il convento, senza essersi mosso, sta ora in collina.

La partenza effettiva avviene ad Uznach dove c’è l’abbazia St. Otmarsberg, dei monaci benedettini della congregazione missionaria di santa Ottilia, il cui motto è “lumen caecis” (luce per i ciechi). Forse è per questo che chiesa e monastero, edifici di recente costruzione, sono stati dotati di un imponente impianto per l’energia solare. È una congregazione missionaria, che conta circa 1100 monaci in 20 monasteri sparsi in quattro continenti.

A Gommiswald troviamo le suore del convento Monte Sion, ordine che si rifà alla regola di sant’Agostino. È l’ultimo monastero premonstratense ancora esistente in Svizzera. Le monache lavorano nei campi, assistono le persone nella casa di cura annessa al convento e da 250 anni pregano per noi assieme alla Madonna, inginocchiandosi nella sua Santa Casa che è stata qui ricostruita nel Settecento.

Si valica il passo del Ricken e si sale fino nella zona di Laad dove c’è il ricordo di un pranzo in cascina scaldati dal fiato delle mucche. Camminando tra boschi e valli e passando da una fattoria all’altra in queste terre d’insediamento diffuso, giungiamo a Wattwil, dove ci aspetta, arroccato sul paese e chiuso entro un muro di cinta, il convento santa Maria degli Angeli delle suore cappuccine. Nido d’aquila, dove gli angeli hanno trovato dimora.

Loading

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *