(Km: 17,5. Dislivello: 600 m. Mezzi ausiliari: autobus)

Appenzello è nato nel 1513 come cantone a sé stante poi, in seguito ai contrasti tra cattolici e protestanti, si è diviso in due semi-cantoni. Il Canton Appenzello Interno, a maggioranza cattolica, ha quattro exclavi (due territori e due conventi) completamente circondati dal cantone di Appenzello Esterno. Uno di questi è il convento di santa Ottilia a Grimmenstein, delle suore cappuccine. Si occupano della nostra salvezza spirituale attraverso la preghiera, e della nostra salvezza materiale, producendo medicinali a base di erbe, balsami, tisane e l’amaro francescano.

 

 

 

Questo angolo ad est di Appenzello si infila nella valle del Reno. A noi sta ora il compito di procedere verso ovest, slalomando tra exclavi e cantoni, e di risalire la china, un po’ a piedi un po’ supportati dagli autobus.

Superando le dolci colline appenzellesi, ricamate dalle strade ferrate giungiamo ad Haslen, nel territorio di Appenzello Interno, dove ci aspetta il santuario di Maria Ausiliatrice (Maria Hilf). È chiesa di inizio Novecento, edificata nello stile neoromanico. L’impianto è effettivamente simile al romanico, ma c’è anche molto “neo”, perché dello stile medievale mancano l’essenzialità e la compostezza.

 

 

Terminiamo la giornata in un altro convento appenzellese. Siamo nel roseto di Maria (Maria Rosengarten) a Wonnenstein. Giusto per confondere ancora un po’ le idee, questa è un’altra exclave di Appenzello Interno: siamo infatti nel canton Appenzello Esterno, anche se ci troviamo a pochi metri di questo stesso cantone. Inutile cercare spiegazioni. Anche qui ci sono suore cappuccine che analogamente a quelle incontrate all’inizio della giornata si occupano della salvezza di tutti gli uomini. Indistintamente.

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