(Km: 19. Dislivello: 50 m)
Betenbrunn è su in collina. Ampie distese di boschi e di campi circondano il nucleo dal quale affiora il santuario dedicato alla Madonna. Una chiesa raccolta, luminosa, quasi compassata, nonostante le pareti trasudino decorazioni barocche. C’è un tabernacolo ruotante, due begli altari laterali dedicati a san Carlo Borromeo e a san Giovanni Nepomuceno e tanti dettagli che stuzzicano la curiosità.
Due tappe lungo il cammino: la collina di Heiligenberg, dominata dal possente castello rinascimentale e il dolce eremo di Egg, nascosto tra il verde dei prati, dove è bello ascoltare il silenzio.
Salem in origine era un’abbazia cistercense, poi è diventato castello, poi scuola. L’insieme forma un grande sito: un ruscello l’attraversa, ci sono l’Orangerie, un negozio di abiti, il museo dei pompieri, la vecchia sala da pranzo dei monaci con il soffitto simile ad un mare increspato dalle onde. Difficile orientarsi in questo mishmash, dove più piani si sovrappongono. Un po’ come nel duomo: bello nella sua gotica spinta verso l’alto, pesante nelle decorazioni classicheggianti.
Qualche minuto nei boschi e poi il nostro sguardo è attirato verso l’alto, dove volteggia una splendida cicogna. Grande è la sorpresa quando questi volatili si moltiplicano: con l’avvicinarsi ai caseggiati ci troviamo in una specie di scuola di volo per cicogne.
Si termina nel santuario di Birnau, caratterizzato dagli sfolgorii del rococò, dai tre orologi interni, dallo specchio dell’abside che vuole portare in tutta la chiesa l’amore misericordioso del Signore. Bello è fermarsi sull’ampio piazzale, dove lo sguardo si tuffa nel lago e poi corre lontano, fin sulle aspre cime del massiccio del Säntis.