Secondo giorno: da Heitenried a Friborgo

(Km: 17. Dislivello: 100 m)

La cappella di santa Maddalena ad Heitenried si trova nel bosco. Non è stata costruita mettendo pietra su pietra, ma è stata scavata nella roccia. Trovarsi dentro è sentire di meno. Cessano i rumori, si attenuano le luci. Eccoci pronti ad abbandonare le distrazioni per lasciar spazio alla presenza di Dio.

 

 

A Tafers prendiamo coraggio, leggendo gli affreschi sulla cappella di san Giacomo che raccontano il miracolo della forca. Si tratta di un miracolo realizzato dal Santo che salvò da morte un pellegrino in viaggio verso Santiago. San Giacomo ci protegge, possiamo affidarci a lui e continuare il cammino.

 

 

 

Notre Dame du Bourguillon si trova appena fuori dalle mura di Friborgo, dove una volta stava il lebbrosario. Qui una statua della Madonna viene venerata dai tempi del Medioevo.

Poco più avanti, appena dentro le mura, un altro santuario mariano, la Lorette,  ricorda la Santa Casa di Loreto. Da qui si gode una vista stupefacente sulla città medievale, dominata dalla cattedrale di san Nicola, sulle anse del fiume Sarine e sulla Basse Ville di Friborgo.

 

 

Ed è proprio scendendo in Basse Ville, dove la Sarine disegna flessuose anse, che si raggiunge il monastero femminile cistercense della Maigrauge. Qui la vita delle monache pulsa ininterrotta da più di 750 anni, e anche le mura della chiesa sono le stesse di 750 anni fa.

 

 

All’interno sono da ammirare gli stalli risalenti al XIV secolo. Scolpiti nel legno di quercia, sono abbelliti con figure e decorazioni che richiamano l’arte romanica.

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Da Romont (FR) alla Valsainte (FR)

Pellegrinaggio numero 2

L’itinerario prende spunto dai monasteri del Canton Friborgo. Infatti si sosta in tre monasteri: due che seguono la regola cistercense (uno femminile e uno maschile) e uno che segue la regola certosina. Per raggiungerli si cammina nel Canton Friborgo. Il primo giorno è un percorso sostanzialmente pianeggiante, che si sviluppa lungo l’Altopiano. Nel secondo giorno si affrontano le Prealpi friborghesi, e lì la strada comincia a salire…

Primo giorno: Da Romont a Hauterive

(Km: 24. Dislivello: 200 m)

Partenza da Romont, borgo medievale del Canton Friborgo posto a 760 m sul livello del mare. È una cittadella fortificata, protetta da mura, torri e castello, costruita su una collinetta dalla quale si domina la campagna circostante.

 

 

Appena fuori dalle mura della città, nei pressi del fiume Glâne, sta l’abbazia della Fille-Dieu, che ospita monache cistercensi. Fondata nel 1266, da più di sette secoli qui si vive e si prega secondo la regola di san Benedetto. Il coro della chiesa è tra le poche testimonianze rimasta dell’architettura medievale. È di stile gotico e risale al 1350. L’ultima preghiera della giornata, il “Salve Regina”, è cantata dalle monache davanti alla Nostra Signora della Compassione, patrona dell’abbazia.

 

 

Nei meandri della Sarine, proprio sotto alle alte rive scavate dal fiume nella molassa, sta l’abbazia cistercense di Hauterive. Fondata nel 1138 da Guglielmo IV di Glâne, fu tra le prime fondazioni dell’ordine cistercense, che venne iniziato nel 1098 da Roberto di Molesme. La chiesa abbaziale risale al XII secolo, di grandissimo interesse artistico sono gli stalli del coro e il chiostro.

Secondo giorno: Da Hauterive alla Valsainte

(Km: 21. Dislivello: 1400 m)

I monaci dell’abbazia di Hauterive seguono in modo genuino e rigoroso la regola di san Benedetto. Hauterive venne fondata da Guglielmo di Glâne come segno di perdono nei confronti di chi gli assassinò alcuni familiari. Hauterive è quindi stata fondata per affermare l’amore del Cristo, per affermare che questo amore è tutto e che è più forte del male e della morte.

 

 

Il verde cocuzzolo della Berra offre una vista a 360° sulle Alpi, l’Altopiano, il Giura: le tre regioni naturali della Svizzera. Questa dolce montagna si erge sopra i verdissimi pascoli della Gruyère, disseminati di châlets d’alpage con i tetti a scandole di legno. Camminando lungo questi pascoli eterni a tratti sembra di sentire, lontano, la voce di un pastore che intona il canto della “liôba”.

 

 

La Valsainte è l’ultima abbazia rimasta in Svizzera dove vivono i certosini, monaci che seguono la regola di san Bruno. Qui si vive nel silenzio e nella preghiera, ogni monaco ha la sua cella, l’ufficio divino si svolge nel cuore della notte. Grossa è la sorpresa nello scoprire un edificio dalle dimensioni grandiose (alcuni corridoi sono lunghi più di 100 metri) in fondo ad una piccola valle. Qui la chiesa non ha immagini: i monaci sono già tutto il giorno rivolti a Dio con la loro mente. Qui il silenzio è la tela di fondo: in inverno si possono sentire i fiocchi di neve mentre toccano terra.

Da Flüeli-Ranft (OW) a Einsiedeln (SZ)

Pellegrinaggio numero 1

La partenza e l’arrivo avvengono in due luoghi fondamentali nella storia religiosa svizzera. A Flüeli-Ranft, nel comune di Sachseln si trova l’eremo di san Nicolao della Flüe, patrono della Confederazione. A Einsiedeln la cittadina è sorta accanto alla più grande abbazia benedettina di Svizzera. Questa località era già nel Medioevo meta di molti pellegrini: si trova infatti sulla via che porta a Santiago di Compostela. I fedeli vi si recavano in particolare per pregare la Madonna Nera.

Primo giorno: Dal Ranft a Svitto

(Km: 27. Dislivello: 350 m. Mezzi ausiliari: battello)

La partenza avviene all’eremo del Ranft, nelle gole della Melchtal, dove san Nicolao trascorse gli ultimi anni della sua vita. Qui si trova la cella dove il santo visse vent’anni: dal 1467, quando si ritirò in romitaggio, fino alla sua morte. Accanto alla cella c’è la cappella dove il santo pregava. Più in basso, vicino al fiume, si trova la “cappella inferiore”, con importanti affreschi del Seicento.

 

 

Si attraversa il fiume e con un ripido sentiero si risale sull’altro versante fino a St. Niklausen, dove c’è la chiesa dedicata a san Nicola vescovo di Myra, da alcuni chiamato san Nicola di Bari (in questa città, infatti, si trovano le sue reliquie).

 

 

 

Affreschi del 14. secoloStraordinari affreschi del 14° secolo, che parlano della vita di Gesù e della storia di san Nicola, ricoprono le tre pareti del coro. Il soffitto in legno si compone di 100 medaglioni con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.

 

L’itinerario prevede poi una dolce discesa su Stans, capoluogo del Canton Nidwaldo. Qui vi è l’interessante piazza del municipio, sovrastata dalla chiesa parrocchiale di san Pietro, uno dei primi esempi di barocco svizzero. Caratteristico è anche il monumento dedicato ad Arnoldo di Winkelried. Da Stans si procede poi, lungo un sentiero pianeggiante, fino a Buochs, dove occorre prendere il battello per attraversare il lago dei Quattro Cantoni.

 

 

 

Il battello porta a Brunnen (SZ), da dove si riprende il cammino per gli ultimi sette chilometri pianeggianti. Meta la città di Svitto, capoluogo dell’omonimo cantone. Anche qui va vista la piazza (Dorfplatz), tracciata nel 1642 e sovrastata anch’essa dalla chiesa parrocchiale, questa volta dedicata a san Martino. Interessante anche il Kerchel, l’ossario su due piani costruito accanto alla chiesa, con, al piano superiore, la cappella dedicata a san Michele arcangelo.

Secondo giorno: da Svitto ad Einsiedeln

(Km: 18. Dislivello: 900 m)

Partenza da Svitto e subito si prende la ripida ascesa che passando da Ried culmina sul passo dell’Haggenegg. Si tratta del punto più elevato del Cammino di San Giacomo su territorio svizzero. Qui esisteva una locanda rifugio per i pellegrini, attestata già nel Medioevo. Dal passo si scende su ripidi sentieri fino ad Alpthal e qui la valle si fa dolce e dopo una decina di chilometri si arriva ad Einsiedeln.

 

 

Einsiedeln è una cittadina sorta attorno all’abbazia benedettina. Qui, nell’anno 861, san Meinrado subì il martirio. La chiesa è conosciuta soprattutto perché conserva, nella Cappella delle Grazie, la statua della Madonna Nera. Da secoli tutti i giorni dopo il vespro, i monaci vi si recano in processione cantando il Salve Regina. Einsiedeln è il luogo di pellegrinaggi più frequentato di tutta la Svizzera.